martedì 17 dicembre 2013

Se l'editore non paga

In quasi 4 anni di consulenze legali sui contratti di edizione, possiamo dire senza dubbio che la principale e più frequente modalità di inadempienza contrattuale da parte degli editori in cui ci siamo imbattuti assistendo gli autori, è il tardivo o del tutto mancato pagamento delle royalty e (quando sono previsti) degli anticipi.

Purtroppo questa prassi nefasta è molto più diffusa di quanto non si pensi e per di più trasversale alla grandezza e alla fama dell'editore: ci sono editori insospettabili, che hanno fama di prestigio e serietà, e che invece non pagano gli autori (non parliamo poi dei redattori, vedi ReRePre) per mesi e a volte anche per anni.
Il sollecito prolungato e continuativo sembra del tutto inefficace a vedere rispettati gli accordi, perché per la nostra esperienza per lo più gli editori pagano solo di fronte a una diffida ad adempiere (art. 1454 CC), alla ferma minaccia di procedere a una vera e propria ingiunzione di pagamento, e in alcuni casi solo di fronte all'ingiunzione stessa, costringendo gli autori a spendere tempo, energie e talvolta pure denaro in avvocati per vedere rispettati gli impegni contrattuali.

L'aspetto più sordido di questa scorrettezza così diffusa e consolidata, è che gli editori inadempienti sembrano contare proprio sul fatto che pochissimi autori sanno di avere armi legali che possono usare senza ricorrere a un avvocato, e sul fatto che le cifre in sospeso molto spesso non giustificano le spese legali per ottenerle. Quindi, mentre moltissimi autori sono costretti a perdere mesi o anni con solleciti e intimazioni verbali completamente inutili, e mentre non pochi altri rinunciano per disperazione, gli editori trattengono a lungo i compensi in sospeso che, se si sommano tutte le inadempienze di un singolo editore verso tutti i propri autori, possono raggiungere cifre decisamente considerevoli.



Questi editori inadempienti quasi mai vengono denunciati pubblicamente, talvolta per ragionevoli motivi di cautela, in quanto gli autori, contenzioso in corso, non vogliono inasprire un rapporto già teso rischiando di peggiorare le cose, ma talvolta per un ingiustificabile timore di apparire come dei piantagrane, di compromettere futuri contatti con altri editori.
Ci sono però anche casi in cui gli autori, bando alle cautele e lancia in resta, hanno denunciato il mancato pagamento da parte dei propri editori, come in due circostanze legali che abbiamo seguito, in cui gli editori indempienti (Pequod e Il Filo) hanno querelato per diffamazione gli autori che ne denunciavano pubblicamente l'inadempienza, e si sono visti respingere le querele perché, non smetteremo mai di ripeterlo in questa sede, la verità non è diffamazione.

Su questo tema cruciale, vi rimandiamo a un ottimo pezzo di Davide Calì, che ha il pregio di fare luce sulla situazione in modo sintetico e puntuale:


Il pregio di questo pezzo è di sintetizzare magnificamente diverse questioni delle quali qui su Scrittori in Causa ci occupiamo da anni: l'importanza della consapevolezza dei propri diritti e della propria dignità professionale, la meschinità degli editori che non pagano gli autori entro le date stabilite dal contratto o che chiedono contributi agli autori per la pubblicazione, il fatto che se un editore non è in grado di sostenere da sé le spese di pubblicazione dovrebbe cambiare mestiere, ecc. (ma vi invitiamo a leggere direttamente il pezzo).

Quello che ci preme però aggiungere all'ottima analisi di Calì, che ha avuto la possibilità di anticipare i soldi per le spese legali per ottenere il compenso che gli era dovuto da un editore inadempiente, è informare della facoltà per gli autori di difendersi legalmente a spesa zero in base a quanto previsto dal Codice di Procedura Civile in caso di inadempienza contrattuale della controparte, anche usufruendo dell'assitenza legale gratuita che qui forniamo da quasi quattro anni.

Per gli autori che non possono permettersi di pagare un avvocato, e i cui solleciti di pagamento sono caduti nel vuoto, esistono tutta una serie di procedure legali da intraprendere, dalla diffida all'ingiunzione di pagamento, che senza dover spendere centinaia di euro per un avvocato e praticamente a spesa zero danno la possibilità in tempi relativamente brevi di vedersi finalmente liquidati i compensi dovuti e talvolta anche di risolvere il contratto di edizione e di tornare in possesso dei diritti sull'opera.

Su questo, Scrittori in Causa fornisce agli autori l'assistenza necessaria del tutto gratuitamente. Se dunque sei un autore in difficoltà perché il tuo editore non paga quanto ti deve e non puoi permetterti di pagare un avvocato, rivolgiti a noi: ti assisteremo durante tutto l'iter per il recupero dei compensi in sospeso e metteremo tutta la nostra esperienza e le nostre competenze a disposizione per aiutarti a veder rispettati i tuoi diritti facendo tutto quanto è in nostro potere per evitarti di pagare un avvocato.

Non ci piacciono le liste nere, perché invece di formare la consapevolezza dei propri diritti illudono gli autori che basti evitare i "cattivi" per stare al sicuro, che si possa firmare un contratto alla cieca se non è di un editore della lista, ecc; ma la verità è che in ogni bozza di contratto possono essere nascoste trappole subdole, e senza consapevolezza e senza trattativa su qualsiasi contratto prima di firmarlo, si rischia seriamente un vero e proprio autogol.

Detto questo, tuttavia, qualunque autore che, a contenzioso concluso o in corso, voglia raccontarci la sua esperienza nefasta con un editore che non paga, siamo disposti a pubblicarla su questo blog, anche rispettando l'anonimato dell'autore se lo desidera, per mettere in guardia altri autori per due motivi:

1) perché non si fidino a priori di un nome magari prestigioso, ma che invece, come tutti gli addetti ai lavori sanno perfettamente e da anni, non paga mai gli autori entro le date stabilite dal contratto (costringendoli ad estenuanti e inutili solleciti) o magari non paga affatto;

2) perché prima di firmare il contratto di edizione pretendano l'inserimento di una clausola risolutiva espressa a proprio favore (art. 1456 CC), che faccia da deterrente al mancato pagamento stabilendo che: "Qualora l'editore non provveda a inviare i rendiconti e/o liquidare i compensi all'autore entro le date stabilite dal contratto, l'autore ha facoltà di risolvere il contratto tramite comunicazione all'editore, fatta salva la liquidazione di eventuali compensi in sospeso".

Conoscere ed esercitare i propri diritti è fondamentale, per questo, in caso di ignoranza o inesperienza sulle questioni contrattuali, bisogna avere il buonsenso di rivolgersi a chi si occupa di queste questioni e ha le competenze giuste per aiutarci a veder rispettati i nostri diritti. Scrittori in Causa questo servizio lo offre gratuitamente, dunque non ci sono scuse per gli autori che vogliano fare le cose per bene e non passare invece, come rileva anche Calì nel suo pezzo, per ingenui che ci si può permettere di non pagare tanto si sa che accetterebbero qualunque cosa pur di vedere il proprio nome sulla copertina di un libro, persino veder calpestati i propri diritti.

Carolina Cutolo